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ULISSE

Ecco l'uomo che inventò la moda online

di Fabiana Giacomotti, febbraio 1, 2020

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Foto di David Needleman

L’uomo che ha cambiato lo stile e le modalità di acquisto della moda d’alta gamma, puntando ai nostri cellulari quando ancora faticavamo a prenotare un ristorante online e convincendoci che si può acquistare via app anche un orologio da centomila euro, potrebbe essere seduto sulla poltrona accanto alla vostra in questo momento, il profi - lo dai tratti delicati e un po’ affi lati nascosto sotto il cappuccio di uno degli hoodies a cui non ha saputo rinunciare dagli anni dell’Mba alla Columbia University, ma che oggi gli realizza su misura Brunello Cucinelli. Uguali, in tanti colori diversi, per riposare durante i viaggi continui fra Milano, New York e Londra, hub rilevantissimo del gruppo di e-commerce Yoox Net-A-Porter che ha fondato e di cui è amministratore delegato da quando il gruppo Richemont ne ha acquisito il controllo totale con un’opa sulla totalità delle azioni nel gennaio del 2018. In quei giorni il gruppo venne valutato 6 miliardi di dollari. A due anni di distanza, si può dire che Marchetti abbia visto lungo quando decise, come racconta agli intimi, di mettere il gruppo in sicurezza. YNAP ha potuto permettersi investimenti in logistica che sarebbero stati difficili per il solo imprenditore Marchetti e pur con il mercato a sostenerlo, ma si è anche concesso di giocare un ruolo rilevante su tavoli e piattaforme inavvicinabili per il laureato magna cum laude alla Bocconi negli anni in cui lavorava alla Lehman Brothers di Londra. L’azienda è distribuita oggi in 8 Paesi, su una superficie logistica di 100 campi da calcio, scatta 12 milioni di foto all’anno, ha sviluppato una linea di abbigliamento con l’intelligenza artifi ciale, 8 By Yoox, e siglato da poco una joint venture con Alibaba. Ma qualche tempo, infatti, c’è una ragione in più per la quale questo cinquantenne che colleziona arte contemporanea, sostiene festival musicali e idolatra Federico Fellini risiede spesso nella capitale britannica, ed è la partnership con The Prince’s Foundation di Charles Mountbatten-Windsor, principe di Galles. “The modern artisan”, progetto di moda sostenibile che coinvolge dodici eccellenze del Politecnico di Milano e delle maggiori scuole di moda e design britannico, debutterà a fi ne primavera. Per la prima volta nella storia di YNAP, la collezione, sia maschile sia femminile, verrà lanciata su tutte e quattro le piattaforme, Yoox, Net-A-Porter, Mr Porter e The Outnet, e i proventi verranno destinati interamente alla fondazione. Seduto nell’ufficio milanese, all’occhiello la rosetta del cavalierato che gli è stato attribuito nel 2017, la sciarpa giallo lime di sua fi glia Maggie al collo (“l’ho trovata in ingresso, oggi non sarebbe andata a scuola”, sorride mostrando le fossette che gli danno un’aria spietatamente infantile), Federico Marchetti anticipa che questa con il principe di Galles non sarà un’operazione one shot, e che tutte saranno votate a rafforzare il patrimonio dell’artigianato tessile italiano e britannico. “Fece il suo primo discorso sui rischi della plastica nel 1969”, ricorda Marchetti. Quarant’anni dopo esatti dopo quell’intervento, nel 2009, Marchetti compiva il primo passo verso la sostenibilità della sua azienda inaugurando Yooxygen, prima destinazione online dedicata alla moda sostenibile, e lanciando Ecoboxtm, packaging composto da materiali interamente riciclabili nel settore. Nel 2019 è arrivata Net Sustain, la piattaforma che promuove i brand in grado di soddisfare criteri di sostenibilità nella fase di approvvigionamento e produzione. Detesta quello che definisce il “greenwashing”, cioè quella patina di rispettabilità ambientale che le aziende si danno per esigenze di marketing e adesso, dopo aver convertito all’energia rinnovabile sei sedi italiane del gruppo, sta lavorando alla diffusione, nelle maggiori città mondiali, delle consegne su mezzi ecologici. Quest’anno, l’innovazione toccherà anche Milano. Marchetti si dice certo dell’effettiva sensibilità del pubblico mondiale nei confronti del tema, e non da oggi (“Furono gli stessi clienti a chiederci di togliere le pellicce dalle nostre proposte”) così come sa quanto sia rilevante, non certo a fini di vendita ma di sviluppo dell’umanità, l’educazione digitale, in particolare per le donne ancora condizionate e indirizzate verso studi e interessi “classici”, quando non osteggiate negli studi tout court: “Sono convinto che la nuova Coco Chanel sia già nata e che sarà una programmatrice informatica: le ragazze vanno avvicinate al coding”. Lo scorso anno, YNAP ha formato attraverso workshop circa 6mila studenti, di cui la metà ragazze, in partnership con la Fondazione Golinelli e con l’Imperial College di Londra. I due terzi dei dipendenti del gruppo YNAP, di cui una parte rilevante nelle posizioni di seniorship, è occupata da donne, giovani e per forza di cose già famose come Francesca Tranquilli, president online flagship stores di YNAP (armani. com, valentino.com, ad esempio, con cui è stato testato il progetto di omnicanalità distributiva NextEra). Nella sede milanese ti porta il caffè chi è presente al momento, ma è meglio se te lo fai da solo, e per fortuna.

Pubblicato su Ulisse.

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